Resoconto della riunione del COMEDA di giovedì 19 novembre 2009.

Eccomi nella mia prima esperienza da verbalizzatrice, spero di non deludervi.

Genitori presenti:

Mengozzi Matteo
Sacco Annamaria
Errichetti Davide
Briccolani Paolo
Marchi Erica
Zeccherini Silvia
Cappelli Alice
Finelli M.Concetta
Sirotti Stefania
Mambelli Licia
Marchi Deni
Marchi Erica
Campana Antonella
Fornasari Marialuisa
Calzolari Dino
Venezia Pietro
Peron Paola
Vignali Alessandra

Presenti anche la dottoressa Melillo in qualità di coordinatore, Francesco Bertaccini (vice presidente dell’istituzione) e la dietologa Francesca Felicità, che ha creato il nuovo menù.

Si comincia alle 18:30 e la dottoressa Melillo presenta Francesco Bertaccini e la dottoressa Francesca Felicità. Viene poi fatta una veloce introduzione: il menù proposto per le scuole è lo stesso per i seguenti comuni: Bertinoro, Civitella, Meldola. Bertinoro ha chiesto la vidimazione dell’AUSL per i menù scolastici fino alle medie, normalmente obbligatoria solo per i menù del nido.
Interviene Francesco Bertaccini, che ci comunica che è stato creato un comitato congiunto, e si verificherà il gradimento dei nuovi menù, inoltre verranno programmati degl incontri con i docenti, per l’insegnamento dell’educazione alimentare.
Il comitato congiunto comprende: parte del COMEDA, rappresentanti degli insegnanti, rappresentanti dei genitori per ogni scuola dei tre comuni (nido, scuola dell’infanzia, primaria, secondaria).

La dottoressa Felicità ci parla del nuovo menù: elaborato dall’AUSL di Forlì, la frequenza degli alimenti è quella consigliata dalla provincia e dalla regione.
Un aspetto importante è la presentazione del piatto. Sebbene sia importante che i bambini vedano, e sappiano, quello che mangiano, si è pensato di “camuffare” alcune pietanze, come i legumi, notoriamente scartati in grosse quantità. Un esempio è nel pranzo di venerdì 27 novembre, le lenticchie proposte con la pasta verranno passate, e quindi proposte come sugo (tra l’altro molto buono).

La distribuzione degli alimenti nei 5 giorni (da lunedì a venerdì) è la seguente, vengono proposti:
1-2 volte carne, 1 volta pesce, 1 volta legumi (riducono il rischio di incidenza dell’obesità), 0-1 volta formaggi e uova (comunque usati in altre preparazioni: crocchette, hamburger, pizza, ecc).
Il piatto unico, 1 volta a settimana, viene servito con contorno di patate.

Viene servito sempre un contorno di verdura: 3 volte verdure crude, 1-2 volte verdure cotte. 1 volta a settimana, per incrementarne il consumo, viene proposto un antipasto di verdure crude in pinzimonio (carote, finocchi, ecc…), per farne consumare ai bambini di più, ed è stato accertato che se proposte prima del pasto, le verdure sono molto più gradite.
Il pane integrale è proposto 1 volta a settimana, 1-2 volte a settimana vengono serviti passati di verdure, e c’è sempre molta varietà, in bianco o con sugo, di primi e secondi piatti.
I legumi, come già accennato, in genere vengono sempre proposti sotto forma di passato, perchè i bambini non li mangiano volentieri.
A fine pasto: frutta (nelle scuole dell’infanzia la frutta è proposta a metà mattina).

Si è comunque cercato di arrivare ad alcuni compromessi per venire incontro ai bambini, ad esempio per quanto riguarda il pesce o i legumi, verranno proposti solo 1 volta a settimana, invece che 2 come sarebbe più corretto, questo perchè generalmente non sono alimenti particolarmente graditi, e producono sempre grosse quantità di scarti.

Si è appurato che al nido si mangia di tutto, mentre con l’aumentare dell’età dei bambini, i gusti alimentari tendono a diventare sempre più difficili. La scuola è un ambiente sicuramente importante per proporre l’educazione alimentare, ma anche in famiglia si deve cercare di seguire una scrupolosa linea di condotta alimentare. Spesso i bambini si “disabituano” a mangiare certi alimenti perchè non vengono mai proposti, ed a questo proposito si dovrebbe offrire spesso una pietanza che normalmente viene rifiutata, in modo da abituare il bambino al sapore inconsueto.

Un genitore espone un problema: alle elementari non c’è tempo per l’educazione alimentare, hanno un’ora di tempo per la mensa, ma alla fine il tempo effettivo del pasto si riduce della metà. I bambini vanno accompagnati a lavarsi le mani (e se ci sono altre classi bisogna attendere il proprio turno, per cui si perdono anche 15 minuti), quindi vengono accompagnati nel luogo dove si pranza. Anche qui però si deve attendere (poco personale che serve il pasto, ma tanti bambini da servire).
Le insegnanti, che educano alla corretta alimentazione, alla fine non hanno molto tempo da dedicare ai ragazzi, quindi capita che alcuni bambini non mangiano niente, perchè poco stimolati (dalla presentazione, dagli insegnanti, e anche dal luogo, a volte poco adatto, come nel caso delle elementari).
Purtroppo, per motivi non dipendenti da noi e per motivi non discutibili in questa sede, non è possibile aumentare la durata della pausa pranzo
Allora alcuni genitori propongono di poter chiedere anche solo una pasta in bianco purchè il bambino mangi, perchè a volte i piatti del menù sono troppo diversi da quello a cui sono abituati a casa.

Francesco Bertaccini ci comunica che si è già verificata la possibilità di cambiare il luogo del pasto delle elementari, se ne è già parlato con l’assessore alla cultura, e si cercherà di risolvere almeno questo problema.

Merenda di frutta: argomento già affrontato in altre riunioni, a metà mattina se il bambino mangia la frutta, a pranzo mangia più volentieri, e si sta elaborando un piano per incentivare il consumo di frutta nell’intervallo delle 10. Già alcune classi hanno in progetto 1-2 volte alla settimana la merenda di frutta, e a fine anno scolastico i bambini che hanno consumato più frutta ricevono un premio.
E’ attivo, inoltre, un progetto ministeriale: merenda di frutta. Parteciperanno alcune classi, e verrà fornita la frutta pronta all’uso per i bambini, per un periodo limitato; progetto simile a quello già proposto in passato dalla mensa, regalavano la frutta ai bambini per la merenda. Si valuta la possibilità di far portare la frutta dall’istituzione, piuttosto che farla portare da casa ai bambini.
Si propone di fare un sondaggio tra i genitori per chiedere se preferirebbero preparare personalmente la frutta oppure se preferirebbero che fosse l’istituzione a fornirla.

Anche se il menù è stato modificato, e questo comporta l’aumento dei costi, si cercherà comunque di mantenere il prezzo attuale, quindi la dottoressa Milillo propone di sperimentare, per valutarne i costi, la frutta a merenda per 20 giorni circa, per tutti gli istituti, tre volte a settimana. Lunedì, mercoledì, venerdì. I genitori verranno informati tramite circolare.

Sì è deciso di monitorare gli scarti per queste 5 settimane di nuovo menù, per trovare i piatti meno graditi in generale, e ridiscuterli. A tal proposito gli insegnanti compileranno un questionario sul gradimento dei piatti proposti.
Il parere della dottoressa Felicità è comunque che un piatto non gradito andrebbe proposto più spesso, per abituare il bambino al sapore.

I genitori sono invitati ad andare a mangiare coi bambini a scuola, a fine pasto viene fatto compilare un questionario con il livello di gradimento dei cibi del genitore e dei bambini in generale. E’ stato però proposto di modificare il suddetto questionario: è strutturato per valutare il gradimento del genitore, mentre dovrebbe essere fatto per valutare il gradimento dei bambini.

Si arriva a parlare dell’impianto fotovoltaico, già installato sulla sede dell’istituzione, ma non in attività: se venisse attivato, col risparmio sul consumo energetico si potrebbero ammortizzare alcuni costi o magari migliorare la qualità del servizio mensa, ad esempio: la frutta a merenda a elementari e medie. Non è però un progetto fattibile, perchè i costi che si andrebbero ad ammortizzare sarebbero comunque ripartiti per l’intera struttura, e non sta al comitato decidere quanto di questi costi andrebbe ad ammortizzare quelli del servizio mensa.

Si discute del troppo caldo nelle aule scolastiche. Si cercherà di verificare la temperatura delle classi, non è di competenza dell’istituzione, ma verrà proposta la questione all’assessorato.

L’istituzione ha la possibilità di acquistare prodotti da aziende locali, come la carne IGP. Verrà fatto un incontro con aziende del luogo, che hanno prodotti certificati, per proporre una collaborazione per aiutare l’economia locale. Uno degli ostacoli per la realizzazione di questo progetto è il seguente: per alcuni piatti del menù è specificato quale taglio di carne utilizzare, e la mensa ha l’obbligo di attenersi alla ricetta. Mentre in altri casi non è specificato quale taglio utilizzare, e quindi si possono utilizzare tagli di carne IGP meno costosi, nei casi in cui invece è specificato quel taglio, il costo potrebbe essere troppo elevato. Anche in questo caso dunque, bisognerà verificare.

La riunione termina con un’ultima proposta, quella di aumentare la frequenza degli incontri del COMEDA. Normalmente passano 4-5 mesi, mentre sarebbe più produttivo decidere una cadenza regolare e più frequente. La prossima riunione verrà organizzata dopo il termine delle 5 settimane del nuovo menù, il 18 dicembre, quindi sicuramente verrà indetta in concomitanza con la ripresa delle lezioni dopo le vacanze di Natale, dopo il 6 gennaio.

Terminata la riunione i partecipanti sono stati invitati ad assaggiare alcune pietanze del nuovo menù, ecco di seguito la recensione di quanto abbiamo mangiato.

MACCHERONCINI PASTICCIATI CON LENTICCHIE ROSSE (in menù venerdì 27 novembre): le lenticchie erano passate, e proposte come sugo con l’aggiunta di pomodoro, alla pasta. Sono piaciuti a tutti, la presentazione era ottima (si presume dal punto di vista dei bambini) proprio perchè le lenticchie non si vedevano, ed il sapore ottimo.

POLPETTINE DI LEGUMI IN SALSA DI POMODORO E FAGIOLI (in menù lunedì 7 dicembre): notevole anche questa portata, come sapore e consistenza molto simile alle polpette di carne, quindi si presuppone che ai bambini piacciano.

ROTOLO DI FRITTATA AL FORNO (in menù mercoledì 9 dicembre): ci è stato offerto il rotolo, più una variante (una più semplice frittata al forno) preparata con le stesse quantità di ingredienti. La dottoressa Milillo ci ha spiegato che il rotolo è più costoso perchè richiede più tempo di preparazione e più manodopera, quindi con ogni probabilità verrà servita la frittata al forno (secondo me, ottima!).

SEPPIA POMODORO E PISELLI (in menù mercoledì 2 dicembre): notevole davvero (volevo chiederne il bis, ma mi vergognavo!), non ha bisogno di altri commenti.

CALAMARI E GAMBERETTI AL FORNO (in menù martedì 8 dicembre): unica nota stonata. Da quanto ho potuto verificare, né la consistenza, né il sapore, né l’aspetto sono stati particolarmente esaltanti. Su questo piatto ci si dovrà lavorare e trovare una formula più adatta probabilmente.

E per finire… TORTA DI CAROTE (nel menù della scuola dell’infanzia come merenda pomeridiana di venerdì 20 novembre): buonissima…

7 pensieri riguardo “Resoconto della riunione del COMEDA di giovedì 19 novembre 2009.

  1. Se ci fossi stata tu sempre invece che quello scalcagnato di Romeo… Sto scherzando, grazie davvero per l’esauriente lavoro.
    Non so se avete notato che dal 30/11 al 20/12 2009 per tre giorni (lun-merc-venerdi) tutti gli alunni riceveranno un frutto bio a scuola alle 10.15 senza doversi portare merendine o altro da casa.
    Una boccata di salute per la terra e per i bambini, è una cosa fantastica.
    Speriamo di continuare cosi dal 2010 in avanti.
    Fantastico
    abbracci
    Pietro

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  2. Questa Dott.ssa Francesca Felicità (che ha un nome che richiama un po’ i personaggi di Giulia Ghini fra l’altro), ha avuto davvero una bella intuizione.
    Speriamo che l’iniziativa della frutta a merenda prosegua anche nel 2010.
    Buon lavoro a tutti i componenti del COMEDA

    Elena

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  3. Sono daccordo con te Elena, magari Giulia fa un altro libro, chissà, Francesca e la mensa interspaziale !
    Volevo solo precisare che il progetto frutta a merenda è partito 6 anni fa con la prima C dove c’era mio figlio grande che adesso è in prima media grazie alla tenacia della Iole Milillo, delle maestre (Bianca e Licia) ed al lavoro del comitato mensa.
    In questi anni la sperimentazione pilota era arrivata a 9 classi su 19 se non erro e senza costi per le famiglie.
    Devo dare atto alla nuova gestione di aver ben accolto il progetto e di averlo allargato su tutti gli alunni presenti, cosi si fa !
    Oltre all’aspetto di salute per i nostri ragazzi c’è il fatto che mangiando un frutto alle dieci di mattina a mezzogiorno ci arrivano con una buona dose di fame consumando il 30 % in più dei piatti proposti.
    Pensa che durante la sperimentazione di sei anni fa siamo andati a pesare gli scarti fatti dai ragazzi e quando mangiavano frutta alle 10, a mezzogiorno facevano il 30 % in meno di avanzi.
    Speriamo che sia solo l’inizio di un percorso virtuoso, come Comitato mensa abbiamo un sacco di idee, progetti e contatti utili già pronti.
    Per prima cosa esiste un gruppo di allevatori bio di bovini di Civitella che si sono organizzati in una associazione ed il macello di Santa Sofia ha la certificazione bio il che vuol dire che in 40 km abbiamo la carne per i nostri ragazzi.
    Un salutone
    Pietro

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  4. Grande Alice!!!

    E’ proprio vero … ci dovevi essere tu fin da subito!!!

    Gran bel resoconto, anche se non sono riuscito ad esserci devo dire che è come se ci fossi stato.

    Resto leggermente sorpreso del fatto che la carne non è ancora partita bio e locale come mi sembrava di aver capito il giorno dell’incontro con la nuova Direzione dell’Istituzione (http://www.meldolesi.net/2009/08/14/la-mensa-di-meldola-%e2%80%a6-cosa-ci-aspetta/). Evidentemente avevo capito male qualcosa.

    Comunque grande iniziativa quella di fornire frutta ai bambini a merenda … saranno il nostro futuro e siccome siamo quello che mangiamo loro saranno qualcosa di più di un hamburger con patatine … 🙂

    Grazie davvero a tutta la nuova Amministrazione ma soprattutto all’instancabile ed inossidabile Iole!!!

    Saluti radiosi

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